VENEZIA (venerdì 21 giugno 2024) – La recente decisione dell’Università Iuav di Venezia di annunciare alla stampa l’accordo raggiunto con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) per la regione araba ha innescato un’ondata di proteste studentesche. La conferenza istituzionale tenutasi per accompagnare l’annuncio ha riacceso le tensioni tra gli studenti, che avevano temporaneamente sospeso le loro manifestazioni alla fine di maggio, quando avevano lasciato la sede centrale ai Tolentini.
DI Daniel Caria
Al centro delle proteste non è tanto il contenuto dell’accordo, noto e contestato dagli studenti sin dalla fine di marzo, quanto la mancanza del confronto promesso dalla governance universitaria. Gli studenti lamentano che non è stato rispettato l’impegno di discutere l’accordo in modo partecipativo. In particolare, nell’assemblea pubblica tenutasi il 19 giugno nel chiostro dei Tolentini, non è stata garantita la partecipazione promessa. Gli studenti hanno criticato l’assenza di comunicazione e inviti per l’assemblea, nonostante l’impegno della governance a favorire la partecipazione di tutta la comunità Iuav.
Le critiche si sono intensificate durante la conferenza istituzionale “Building peace”, dove il Rettore ha limitato l’intervento degli studenti, chiedendo loro di fare “domande, non proclami”. Gli studenti sostengono che le loro domande specifiche sull’università e sulle azioni concrete relative a Gaza non hanno ricevuto risposte puntuali, ma solo slogan evasivi. Inoltre, il Rettore ha concluso l’incontro prima dell’orario previsto, alimentando ulteriormente le accuse di voler evitare un confronto aperto e trasparente.
Gli studenti chiedono ora un confronto orizzontale promesso dalla governance. Le principali critiche al progetto riguardano il ruolo dello stato di Israele, l’inclusione della popolazione palestinese sfollata, e i materiali e finanziamenti utilizzati. Uno striscione affisso all’entrata della sede dei Tolentini recita “Iuav sta ricostruendo colonie, non pace”, riflettendo il sentiment degli studenti riguardo all’accordo.
La protesta studentesca continuerà con nuovi appuntamenti. Domenica, 23 giugno, è previsto un corteo che partirà alle 15.00 da Piazzale Roma, organizzato dall’assemblea della sede di Ca’ Foscari di San Sebastiano, occupata da quasi 40 giorni. Gli studenti intendono dimostrare che Venezia può sfuggire alla logica della città vetrina e sostenere la causa palestinese.
Il 26 giugno, a Ca’ Foscari, si terrà un’assemblea d’ateneo, la prima dal 2017, concessa per rispondere alle richieste degli studenti in protesta. Lo stesso giorno, a Iuav, si terrà un Consiglio d’Amministrazione che si prevede agitato. Gli studenti assicurano che faranno pressioni per ottenere una mappatura precisa degli accordi con le istituzioni israeliane e le industrie legate alla filiera bellica, dichiarando: “Non tolleriamo più il posizionamento e le modalità che il nostro Ateneo continua a perpetrare”.
Le proteste in corso riflettono una crescente insoddisfazione degli studenti verso le decisioni e le modalità di gestione della governance universitaria, sollevando questioni importanti sul ruolo delle istituzioni accademiche nelle questioni geopolitiche e sui diritti umani.
Last modified: Giugno 21, 2024