Per la prima volta, l’affermato scultore Costantino Nivola sarà protagonista di un’esposizione alla Biennale di Venezia, che avrà luogo dal 20 aprile al 24 novembre prossimi.
Di Sara Stefanovic
Nonostante la sua rinomanza internazionale nel campo della scultura per l’architettura, l’artista originario di Orani aveva mantenuto una notevole distanza dall’Esposizione internazionale d’Arte durante la sua vita. Nel 1947, quando il rinomato critico Ludovico Ragghianti gli propose di partecipare, Nivola, all’epoca immerso nei suoi primi esperimenti con i linguaggi modernisti, rifiutò con la sua tipica modestia, affermando di non sentirsi ancora completamente pronto per tale evento.
Nivola a Venezia 25 anni dopo la sua scomparsa
Questo significativo distacco si perpetuò nel corso degli anni, e anche in seguito Costantino Nivola scelse di non esporre nella Biennale, che rimane uno dei forum più importanti e influenti per l’arte contemporanea. Ora, oltre 25 anni dopo la sua scomparsa, Nivola fa il suo ingresso a Venezia come parte integrante della 60ma edizione della Biennale, sotto la sapiente cura di Adriano Pedrosa, il curatore della mostra principale intitolata “Stranieri ovunque / Foreigners everywhere“.
Questo inatteso riconoscimento postumo rappresenta non solo un tributo alla maestria e all’influenza duratura di Nivola nel mondo dell’arte, ma costituisce anche un’opportunità unica per il pubblico di esplorare e apprezzare la sua opera in un contesto così prestigioso. La Biennale di Venezia si appresta così ad accogliere le opere di Costantino Nivola, svelando al mondo la ricchezza e la profondità dell’arte di un maestro che ha, per tanto tempo, eluso le luci di questo noto palcoscenico artistico.
Il tema dell’estraneità per Costantino Nivola
La partecipazione di Costantino Nivola alla Biennale di Venezia, rivela un approfondimento avvincente sul tema dell’estraneità. Questo tema, affrontato sotto diverse prospettive, comprende la condizione del migrante, dell’esule e, in senso più esistenziale, dell’artista, così come di ogni uomo e donna in generale.
Nel suggestivo scenario del Padiglione centrale, Nivola si trova collocato all’interno della sezione dedicata alla diaspora degli artisti italiani, un’innovativa esposizione che accoglie le opere di 40 autori. L’allestimento, basato su un progetto storico dell’architetta Lina Bo Bardi, trasferitasi in Brasile, offre uno spettacolo visivo unico che valorizza ulteriormente il significato dell’estraneità.
L’opera di Nivola presentata in questa prestigiosa rassegna è un rilievo preparatorio per la decorazione dello showroom Olivetti a New York, un lavoro che gli valse la fama nel 1954. Quest’opera, proveniente dalla collezione del Museo Nivola, è un testimone vivo della prima applicazione all’architettura della tecnica del sandcasting, un innovativo processo di creazione scultorea con matrice di sabbia bagnata, ideato dall’artista stesso. La sua inclusione sottolinea l’importanza di Nivola nell’evoluzione delle tecniche artistiche e la sua capacità di coniugare la tradizione con l’avanguardia.
Last modified: Febbraio 3, 2024