Al palazzetto dello sport “Giulio Bigi” di Regio Emilia, la Umana Reyer Venezia alza bandiera bianca contro i padroni di casa dell’Unahotels. Testa ora alla trasferta di Euro Cap contro l’Hamburg Towers Basket.
Gabriele Caruso
Brutta sconfitta rimediata dalla Venezia di pallacanestro nell’ultimo turno di campionato. Sabato 3 febbraio, a Umana Reyer è caduta sotto i colpi della Unahotels Reggio Emilia. Come indicato i parziali di 17-16, 38-30, 60-44, la partita è stata sempre in controllo dei padroni di casa, terminando poi con un netto risultato di 77-60 per gli emiliani.
Pur non avendo mai mollato, l’Umana Reyer non ha mai messo la testa avanti nel punteggio, dovendo così rincorrere i suoi avversari per tutta la partita. La sconfitta degli orogranata è stata determinata soprattutto da alcune palla persa di troppo e dalle difficoltà di andare a tiro. Il migliore tra i veneti è stato Simms con 14 canestri e subito dopo di lui Casarin con 9 centri.
Queste le parole del coach Neven Spahija dell’l’Umana Reyer Venezia, dopo la sconfitta orogranata maturata al PalaBigi di Reggio Emilia: «Congratulazioni a Reggio Emilia e al coaching staff per l’immagine straordinaria che hanno dato di sé stessi e la lezione di pallacanestro che ci hanno impartito. Non è la prima volta in questa stagione e non solo contro di noi. Penso che oggi abbiamo perso più la nostra identità e personalità che la partita di pallacanestro. Si può sbagliare un tiro o un passaggio, si può fare un errore, ma senza personalità non si va da nessuna parte. La responsabilità è mia – continua Spahija – in quanto sono l’allenatore di questa squadra e dopo questa sera avrò tanto lavoro da fare con i nostri giocatori. Innanzitutto, una squadra che parla troppo con gli arbitri è una squadra debole, non fa parte del nostro lavoro. Prendere due falli tecnici ed una espulsione è una vergogna per l’immagine di una squadra come la Reyer Venezia. Questa non è la cultura Reyer, non è la mia filosofia. Quindi – conclude – ci portiamo a casa questa sconfitta, ma andiamo avanti lavorando insieme. Non ho mai lasciato da soli i giocatori e mai lo farò. La vita è così: quello che serve è capire perché hai perso, non perché hai vinto».
Last modified: Febbraio 5, 2024