Lo stallo della politica istituzionale sul “caso Ilaria Salis” ha spinto il Centro sociale “Rivolta” ad occupare il consolato ungherese con sede a a piazzale Roma, a Venezia. Di seguito potrete leggere le dichiarazioni rilasciate da uno dei manifestanti.
di Gabriele Caruso
È da giorni che in Italia tiene banco l’arresto di Ilaria Salis a Budapest, in Ungheria. Il motivo che ha portato all’arresto della ragazza italiana, è quello di essere sospettata di aver partecipato ad un’aggressione contro due neofascisti. Salis rischia di rimanere in carcere per molto tempo, ossia un massimo di ventiquattro anni per il reato di lesioni potenzialmente mortali.
Nel nostro paese, differenti sono le posizioni politiche nei confronti del “caso Salis”. Il governo di destra, sembra poco interessato a riportare in Patria una ragazza che professa apertamente idee di sinistra. Al contrario, le forze di opposizione, vorrebbero riportare Ilaria Salis in Italia, ma non detengono voce in capitolo nel prendere decisioni.
Dato quindi lo stallo della politica parlamentare, hanno preso iniziativa alcuni attivisti del Centro sociale “Rivolta”, occupando il consolato ungherese con sede a a piazzale Roma, a Venezia. I 30 attivisti del centro sociale hanno così voluto lanciare un messaggio a questo Governo, ed in particolare al ministro alla giustizia Carlo Nordio che si sta occupando del caso.
Queste sono state le dichiarazioni di uno dei manifestanti rilasciate questa mattina all’Ansa che chiedono la scarcerazione di Ilaria Salis: «Siamo qui perché vogliamo la sua libertà, perché questo processo è una farsa che vuole solo punire l’antifascismo, in uno stato dove vengono non solo tollerate, ma promosse, le ronde antimigranti ai confini. E’ una politica antidemocratica».
Last modified: Febbraio 9, 2024