Scritto da 11:50 pm Venezia, Attualità

Fritoleri e fritolere, galani e castagnole perchè il fritto è una cosa seria

Se le fritole sono le regine indiscusse del Carnevale veneziano, non sono però le uniche e golose specialità di questa festa.

di Sara Panarella

Galani

I galani sono un dolce veneziano, ma non solo. Tanti nomi, tante varianti per un sottile strato di sfoglia fritto, e più è sottile meglio è, che altrove ha leggere varianti e altri nomi: bugie, chiacchiere, crostoli, frappe, solo per dirne alcuni. Insomma una varietà che da sola rispecchia molto bene lo spirito carnevalesco di cui son tipiche.

Arrivano a Venezia grazie agli ebrei che utilizzano in un rito le Orecchie di Haman. In laguna quel’impasto viene steso, fritto e zuccherato, diventano la sottile sfoglia croccante tanto amata ovunque.

Castagnole

Le castagnole sono palline di pasta, anche in questo caso fritte e spolverate di zucchero. Sono una variante delle frittole, più piccole e leggermente più compatte. Questo dolce è diffuso in quasi tutta Italia.

Fritoleri

Insomma il fritto a Carnevale è una cosa seria. Tanto seria che già nel ‘600 chi si occupava della cottura dei dolci si costituì in Corporazione: erano i fritoleri e le fritolere, un lavoro che non distingueva per genere. Si mettevano nei campielli veneziani con baracchini di legno a preparare impasti e friggerli a vista. Ne parla anche Carlo Goldoni nell’opera “Il campiello” scritta in occasione del Carnevale del 1756.

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Tag: , , , Last modified: Febbraio 11, 2024
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