Venezia (giovedì 6 marzo 2025) — Nella notte tra il 4 e il 5 marzo, la sede dell’Unione degli Universitari (Udu) e della Rete degli Studenti Medi (RdSm) di Venezia, situata a Cannaregio, è stata vandalizzata con croci celtiche, simboli storicamente associati all’estrema destra neofascista. Gli studenti hanno denunciato l’accaduto definendolo un atto vile e intimidatorio, sottolineando la crescente ostilità nei confronti di chi si batte per una società più equa e democratica.
di Alice Grieco
Angelica Morresi, coordinatrice dell’Udu Venezia, ha commentato l’episodio affermando che “questo gesto non è un caso isolato, ma rientra in un contesto nazionale in cui l’estrema destra si sente sempre più legittimata ad agire impunemente”. Ha inoltre evidenziato come il governo attuale favorisca indirettamente episodi di questo tipo. Anna Castelli, rappresentante della Rete degli Studenti Medi, ha ribadito la determinazione degli studenti nel contrastare ogni forma di intimidazione: “Non ci faremo zittire. Continueremo la nostra lotta per la democrazia e l’inclusione, riaffermando che Venezia è e sarà sempre una città antifascista”.
L’atto vandalico ha suscitato ampia condanna da parte del mondo politico e sindacale. La segretaria del Partito Democratico (Pd) di Venezia, Monica Sambo, ha definito il gesto “vigliacco e inaccettabile”, annunciando la presentazione di una mozione in Consiglio comunale per condannare l’accaduto e manifestare vicinanza agli studenti. Il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, ha dichiarato che “imbrattare una sede studentesca con una croce celtica non è una bravata, ma un gesto intimidatorio che attacca il confronto democratico”. La deputata Pd Rachele Scarpa ha aggiunto che chi compie questi atti “ha già perso, perché rafforza la determinazione di chi crede nell’antifascismo e nella partecipazione”.
Anche il segretario della Cgil di Venezia, Daniele Giordano, ha espresso ferma condanna, chiedendo un’indagine per individuare i responsabili e sottolineando che “non ci può essere tolleranza verso atti di matrice fascista”. Dello stesso parere la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle (M5S), Erika Baldin, che ha ricordato episodi simili accaduti di recente e ha ribadito la necessità di una mobilitazione costante contro il pericolo neofascista.
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