Venezia, venerdì 14 marzo 2025 — Un dramma familiare ha scosso il Veneto con la condanna a otto anni di reclusione per una madre accusata di aver causato la morte del proprio figlio neonato. Il tribunale ha riconosciuto la donna colpevole di omicidio preterintenzionale, stabilendo che il decesso del piccolo sia avvenuto a seguito di violenti scuotimenti. Il tragico episodio risale al 2023, quando il neonato fu ricoverato in condizioni gravissime e successivamente dichiarato morto a causa delle lesioni cerebrali riportate.
di Beatrice Giordo
Le indagini hanno evidenziato che il bambino è stato vittima della cosiddetta “shaken baby syndrome”, una grave forma di maltrattamento che provoca danni irreversibili al cervello. Secondo l’accusa, la madre, in un momento di esasperazione, avrebbe scosso violentemente il piccolo, causandone il decesso. La difesa ha cercato di ridimensionare la responsabilità della donna, sottolineando le difficoltà psicologiche che stava attraversando e chiedendo una pena più lieve.
La sentenza ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che ritengono la condanna troppo mite rispetto alla gravità del gesto e altri che evidenziano la necessità di maggiore supporto per le madri in situazioni di fragilità. Il caso ha riportato l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli dello scuotimento nei neonati e sull’importanza di un adeguato supporto psicologico alle famiglie.
Gli esperti sottolineano che episodi simili possono essere prevenuti attraverso campagne di informazione e programmi di sostegno alla genitorialità. Le istituzioni locali stanno valutando iniziative per migliorare il supporto ai neogenitori, con l’obiettivo di evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.
Last modified: Marzo 14, 2025