La Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto chiede un forte intervento della politica finalizzate a rimettere al centro il settore primario, per fare fronte alla crisi senza fine che sta vivendo l’agricoltura.
Gabriele Caruso
Come è possibile vedere dalle manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia, il settore primario, e specialmente quello agricolo, stanno vivendo una condizione difficile dalla quale non esiste via di uscita senza l’intervento delle istituzioni. Solamente in Veneto, infatti, nel 2023 sono andate perse 150 imprese agricole professionali, con dipendenti contrattualizzati.
Un allarme del settore agricolo che emerge anche dalle parole del presidente di Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) del Veneto, Gianmichele Passarini, in occasione della presentazione delle prime valutazioni dell’annata agraria 2023 di Veneto Agricoltura.
«l dato della riduzione delle imprese agricole venete attive, presentato stamane dall’Osservatorio Economico di Veneto Agricoltura a Fieragricola, è molto preoccupante. O le Istituzioni decidono di attivare a stretto giro politiche finalizzate a rimettere al centro il primario, o l’emorragia sarà addirittura destinata a peggiorare da qui ai prossimi mesi. Questi numeri impongono una seria riflessione – precisa il presidente della Cia Veneto, Passarini – Non a caso, dopo la grande manifestazione che abbiamo organizzato a Roma lo scorso 26 ottobre è partita una mobilitazione generale: siamo tenuti a portare le nostre istanze nelle sedi più opportune».
Last modified: Febbraio 7, 2024