VENEZIA (sabato 4 maggio 2024) – n Veneto, il fenomeno della fuga dal posto fisso è in aumento, alimentato da un’offerta di lavoro crescente e da una domanda che non riesce a tenerle il passo. L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre rileva che questo trend esiste già da almeno una decina d’anni nella regione, ma ha subito un’accelerazione significativa dopo la pandemia.
Di Daniel Caria
Secondo l’ultimo studio sulle dimissioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato, queste sono in costante aumento. Nel 2019 sono state 93.918, mentre nel 2022 hanno raggiunto quota 126.534 (+34,7%). Di particolare interesse è il tasso di ricollocazione entro 7 giorni dalla presentazione delle dimissioni, che nel 2022 è salito al 56%, registrando un aumento di 4 punti rispetto al 2019.
Questi dati evidenziano una tendenza chiara: sempre più lavoratori veneti scelgono di abbandonare il loro attuale posto di lavoro per un nuovo impiego. Questa decisione è spesso motivata da offerte retributive migliori e da ambienti di lavoro meno stressanti rispetto al passato.
Nel dettaglio, il 63% dei lavoratori che hanno presentato dimissioni nel 2022 ha un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, mentre il 20% è sotto i 30 anni e il 17% ha più di 54 anni. I settori economici veneti che hanno registrato l’aumento più significativo delle dimissioni rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 includono il settore metalmeccanico, il commercio al dettaglio, il terziario avanzato, la sanità e, in misura minore, la pubblica amministrazione.
Last modified: Maggio 4, 2024
