VENEZIA (giovedì 25 aprile 2024) – Il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale ha unanimemente approvato la concessione al Terminal Intermodale (TIV) nel Porto di Venezia per un periodo di 25 anni, dal 2025 al 2050. Questa decisione è accompagnata da un significativo piano di investimenti pari a 118 milioni di euro, di cui 31 milioni saranno destinati all’efficientamento degli asset del terminal e i restanti 87 milioni a equipaggiamenti, tecnologie informatiche e automazione.
Di Daniel Caria
Il rilascio di questa concessione è motivato dalle prospettive di crescita del terminal, dal solido piano di investimenti proposto e dal potenziamento del traffico e della sua quota intermodale, nonché dall’aumento previsto della produttività e dei livelli di sicurezza. Un elemento fondamentale del piano è l’attenzione alla sostenibilità, con l’obiettivo di ridurre la congestione del traffico e le emissioni. Ciò sarà realizzato attraverso l’ammodernamento del parco veicoli, l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’utilizzo di illuminazione a LED nei piazzali e il potenziamento dell’alimentazione per i container refrigerati.
Il presidente dell’Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio, ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto e per i risultati ottenuti nonostante le sfide internazionali, tra cui il conflitto in Ucraina. Ha sottolineato l’importanza di questi investimenti per mantenere la competitività degli scali veneti e ha ribadito l’impegno dell’Autorità nel creare valore e occupazione per il territorio.
Inoltre, durante la seduta, è stato approvato il rendiconto generale 2023, che ha registrato un avanzo di amministrazione di oltre 101,1 milioni di euro, un saldo di cassa di più di 201 milioni di euro e un risultato di parte corrente di 26,2 milioni di euro. Gli investimenti immobiliari e gli escavi e la manutenzione dei canali hanno assorbito oltre 144 milioni di euro. L’esposizione finanziaria in mutui dell’Ente è continuata a ridursi, passando dai 72,2 milioni di euro del 2022 ai 63,4 milioni di euro del 2023. Infine, è stata approvata anche la variazione ai residui attivi e passivi del 2023, collegata soprattutto ai finanziamenti ricevuti per opere nel quadro dei fondi Pnrr.
Last modified: Aprile 25, 2024