Scritto da 6:12 pm Venezia, Cronaca

Aggressione contro la polizia penitenziaria a Venezia: la denuncia del sindacato Uspp

VENEZIA (giovedì 30 maggio 2024) – Questa mattina, all’interno della casa circondariale di Venezia, si è verificata un’altra aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria, sollevando ancora una volta la questione delle condizioni di lavoro e sicurezza del personale penitenziario. A rendere nota la notizia è l’organizzazione sindacale Uspp della polizia penitenziaria, che ha descritto i dettagli dell’incidente.

Di Daniel Caria

Secondo quanto riportato dal sindacato, l’aggressione è stata perpetrata da un detenuto extracomunitario, già noto per la sua difficile adattabilità alle regole della struttura e per precedenti comportamenti violenti. Il detenuto ha colpito l’agente con schiaffi e l’ha scaraventato contro un muro per futili motivi. Solo qualche tempo fa, lo stesso detenuto aveva aggredito un altro poliziotto, causandogli contusioni tali da richiedere il ricovero in ospedale.

I colleghi dell’agente aggredito sono immediatamente intervenuti per soccorrerlo, e l’operatore è stato trasportato in ospedale. Fortunatamente, dopo le cure del caso, è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni.

L’Uspp ha espresso forte preoccupazione e indignazione per questo ennesimo episodio di violenza, sottolineando le difficili condizioni in cui opera il personale penitenziario, già stremato da turni massacranti e da continue situazioni critiche. “Il sentimento provato dagli operatori della sicurezza è infatti quello di impotenza e disagio verso l’assenza di qualsiasi tipo di misure o provvedimenti forti che possano determinare il ripristino del senso dello Stato ormai calpestato”, tuona il sindacato.

L’organizzazione sindacale chiede con forza interventi immediati e concreti per garantire la sicurezza del personale penitenziario e il rispetto delle regole all’interno delle carceri, affinché episodi come quello di oggi non si ripetano e sia ristabilita la dignità e l’autorità dello Stato nelle istituzioni penitenziarie.

Condividi la notizia:
Last modified: Maggio 30, 2024
Close