VENEZIA (venerdì 3 maggio 2024) – Nelle queste settimane, tempi lunghi, code al freddo fuori dagli uffici della questura e ritardi nel rilascio del permesso di soggiorno stanno causando frustrazione e disagi a Venezia e in altre città d’Italia come Brescia. Superata la trafila per l’impronta digitale, con attese anche di nove mesi, si affronta la seconda sfida: ottenere l’appuntamento.
Di Daniel Caria
Prince Howlader, un bengalese che assiste i connazionali nelle pratiche burocratiche, ha raccolto le testimonianze di persone che attendono da mesi, se non addirittura un anno, il rilascio del permesso. Senza documenti validi, molti non riescono a trovare lavoro, anche se hanno già inoltrato la richiesta. Ci sono aziende che, nonostante le ricevute di pagamento per la pratica in corso, non permettono ai lavoratori di accedere al posto di lavoro.
Il problema è duplice: ritardi nel processo delle impronte digitali e nell’avviso del rilascio del documento, e la corsa agli Uffici immigrazione per ottenere un appuntamento, spesso richiedendo di fare la fila sin dalle prime ore del mattino. Nonostante un potenziamento delle risorse umane, i problemi persistono. “Diventa un terno al lotto,” commenta Pietro Speranzoni, che ha vissuto queste difficoltà personalmente. “Questa situazione è indegna in un Paese civile,” aggiunge.
La questura di Venezia assicura di fare il massimo per affrontare le esigenze, ma i ritardi e le difficoltà persistono. “Cerchiamo di intervenire per migliorare il sistema,” spiega il questore Gaetano Bonaccorso. Tuttavia, la situazione rimane critica, con molte persone costrette ad affrontare lunghe attese e condizioni poco dignitose per ottenere un documento essenziale per la loro vita quotidiana.
Last modified: Maggio 3, 2024
