MESTRE (giovedì 2 maggio 2024) – Nel cuore di Mestre, un progetto ambizioso sta catalizzando l’attenzione della comunità locale e delle istituzioni: la realizzazione di una nuova moschea, proposta da Prince Howlader, noto portavoce della comunità bengalese veneziana e presidente dell’associazione Giovani per l’Umanità. Tuttavia, questo ambizioso piano non è privo di critiche e perplessità.
DI Daniel Caria
L’idea di trasformare un’area degradata, come l’ex falegnameria di via Giustizia, in un centro islamico multifunzionale ha suscitato un dibattito acceso all’interno della città. Da un lato, c’è chi vede nel progetto un’opportunità per rigenerare una zona caratterizzata da degrado e disagio sociale, mentre dall’altro sorgono preoccupazioni riguardo all’effettivo impatto sulla comunità e sulle dinamiche urbane già esistenti.
Il progetto, che richiederebbe un considerevole investimento finanziario, mira non solo a fornire un luogo di culto per la comunità musulmana locale, ma anche a creare uno spazio polifunzionale aperto a tutti, con aree per la formazione, la socializzazione e l’inclusione.
Tuttavia, alcune voci critiche sollevano dubbi riguardo alla coesistenza con servizi già presenti nella zona, come il Drop-in, frequentato da persone in situazioni di forte marginalità. L’associazione ViviAmo Marghera ha lanciato una petizione esprimendo preoccupazioni riguardo alla potenziale creazione di tensioni sociali e alla mancanza di attenzione verso altre esigenze della comunità.
Nonostante le critiche, il progetto ha anche sostenitori, come il senatore Raffaele Speranzon, che sottolinea l’importanza della libertà religiosa e dell’integrazione. Tuttavia, il cammino verso la realizzazione della moschea non è privo di ostacoli: dalla mancanza di una specifica categoria urbanistica per i luoghi di culto alla necessità di trovare un terreno comune tra le istituzioni e la comunità.
Il confronto e il dialogo sono fondamentali per affrontare le sfide e le opportunità che questo progetto presenta. La costruzione della moschea non riguarda solo la creazione di uno spazio fisico, ma anche la costruzione di ponti culturali e sociali all’interno della comunità.
Last modified: Maggio 2, 2024