VENEZIA (sabato 27 aprile 2024) – In occasione della festa del 1° maggio, la Cgia, associazione che rappresenta artigiani e piccole imprese, ha presentato i risultati di uno studio che offre un quadro incoraggiante per il mercato del lavoro nel Veneto. I dati indicano una tendenza positiva, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione, con un aumento significativo rispetto alla fase pre-Covid.
Di Daniel Caria
Secondo l’analisi condotta dall’associazione, nel 2023 si è registrato un incremento di 72.000 occupati rispetto alla situazione pre-Covid, corrispondente a una crescita del 3,3%. In particolare, città come Padova e Treviso hanno guidato questa crescita, con rispettivamente 26.000 e 21.000 occupati in più rispetto al 2019. Anche Venezia ha visto un aumento dell’occupazione, con 10.000 occupati in più (+2,7%), portando il totale a 375.000.
Tuttavia, lo studio non si limita a esaminare solo i numeri dell’occupazione, ma si concentra anche sulla qualità del lavoro nel Veneto. In questo ambito, la regione si posiziona tra le prime in Italia, con risultati soddisfacenti su diversi indicatori, seppur con alcune criticità. Tra gli indicatori considerati, solo due mostrano risultati meno soddisfacenti: la percentuale di occupati sovraistruiti e la soddisfazione per il lavoro svolto. Nel primo caso, il Veneto si colloca al 10° posto nella graduatoria nazionale, con il 27,8% degli intervistati che segnala di possedere un titolo di studio superiore rispetto al proprio lavoro. Nel secondo caso, la regione scivola al 13° posto, con solo il 52,3% degli intervistati che esprime alta soddisfazione per il proprio impiego.
Nonostante i risultati positivi, la Cgia sottolinea la persistenza di alcune criticità, tra cui il basso tasso di occupazione femminile e il calo delle partite Iva, che nel Veneto ha registrato una diminuzione di 16.600 unità rispetto al 2019 (-3,5%). Inoltre, la regione continua a confrontarsi con livelli retributivi mediamente inferiori rispetto ad altre regioni dell’Unione europea, a causa di una bassa produttività del lavoro e di un alto tasso di giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione (NEET).
In definitiva, sebbene il Veneto mostri segnali positivi di ripresa economica e occupazionale, è evidente che rimangono ancora sfide da affrontare per garantire un mercato del lavoro più inclusivo, equo e dinamico per tutti i suoi cittadini.
Last modified: Aprile 27, 2024