VENEZIA (martedì 23 aprile 2024) – Il valore storico e culturale di reperti archeologici è insostituibile e la tutela del patrimonio mondiale è una priorità incontestabile. Recentemente, i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia hanno consegnato al direttore del Museo delle Civiltà di Roma due importanti reperti archeologici mesoamericani che erano stati sequestrati in un prestigioso palazzo veneziano.
Di Daniel Caria
Il primo reperto è un pendente in oro a doppia figura appartenente alla cultura del Gran Coclé di Panama (650-1520 d.C.). Raffigura due guerrieri, ciascuno con un’insegna da guerra e un lancia-dardi, verosimilmente parte di un corredo funebre di un personaggio di alto rango. Il secondo reperto è una statuina fittile della cultura Nayarit, Messico nord-occidentale (100 a.C. – 300 d.C.), che rappresenta una figura femminile inginocchiata, ornata da una collana e un ornamento nasale a forma di mezza luna, anch’essa parte di un corredo funerario.
Questi reperti erano stati sequestrati insieme ad altri 33 beni d’interesse archeologico, come un ushabti egizio, a seguito di accertamenti che hanno portato a ipotizzabili responsabilità penali per ricettazione e messa in circolazione di beni contraffatti, a carico di una persona ormai deceduta. Gli altri 33 oggetti sono stati consegnati alla Soprintendenza di Venezia per ulteriori indagini e per garantire la loro tutela e conservazione.
L’operazione condotta dai Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia testimonia l’impegno delle autorità nel contrastare il traffico illecito di reperti archeologici e nel garantire la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale. La restituzione dei reperti al Museo delle Civiltà di Roma rappresenta un importante passo verso la preservazione e la valorizzazione di queste testimonianze storiche e culturali che appartengono all’intera umanità.
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