Se le fritole sono le regine indiscusse del Carnevale veneziano, non sono però le uniche e golose specialità di questa festa.
di Sara Panarella
Galani
I galani sono un dolce veneziano, ma non solo. Tanti nomi, tante varianti per un sottile strato di sfoglia fritto, e più è sottile meglio è, che altrove ha leggere varianti e altri nomi: bugie, chiacchiere, crostoli, frappe, solo per dirne alcuni. Insomma una varietà che da sola rispecchia molto bene lo spirito carnevalesco di cui son tipiche.
Arrivano a Venezia grazie agli ebrei che utilizzano in un rito le Orecchie di Haman. In laguna quel’impasto viene steso, fritto e zuccherato, diventano la sottile sfoglia croccante tanto amata ovunque.
Castagnole
Le castagnole sono palline di pasta, anche in questo caso fritte e spolverate di zucchero. Sono una variante delle frittole, più piccole e leggermente più compatte. Questo dolce è diffuso in quasi tutta Italia.
Fritoleri
Insomma il fritto a Carnevale è una cosa seria. Tanto seria che già nel ‘600 chi si occupava della cottura dei dolci si costituì in Corporazione: erano i fritoleri e le fritolere, un lavoro che non distingueva per genere. Si mettevano nei campielli veneziani con baracchini di legno a preparare impasti e friggerli a vista. Ne parla anche Carlo Goldoni nell’opera “Il campiello” scritta in occasione del Carnevale del 1756.
Tag: castagnole, dolci fritti, fritole, galani Last modified: Febbraio 11, 2024