Venezia (venerdì 7 marzo 2025) — Il recente ingresso di Prince Howlader nel coordinamento mestrino di Fratelli d’Italia rappresenta un cambiamento significativo nei rapporti tra la destra veneziana e la comunità bangladese. Con oltre 9.000 residenti, prevalentemente a Mestre, e un numero ancora maggiore di persone di origine bengalese non residenti o naturalizzate italiane, questa comunità costituisce una parte rilevante del tessuto sociale della città.
di Alice Grieco
L’annuncio, avvenuto il 3 marzo 2024 durante i congressi comunali del partito, non è solo una scelta individuale, ma segnala una trasformazione nell’approccio politico di Fratelli d’Italia nei confronti dell’immigrazione. Il senatore Raffaele Speranzon ha sottolineato in conferenza stampa che l’obiettivo è «considerare gli immigrati come i cittadini di domani», enfatizzando l’importanza dell’integrazione e dell’assimilazione culturale come elementi chiave per rendere questa risorsa più incisiva nel contesto locale.
Questa svolta segna una differenziazione rispetto alla retorica più intransigente adottata in passato da altre forze della destra, come la Lega. Seppur Fratelli d’Italia mantenga una posizione restrittiva sul riconoscimento della cittadinanza per i nati in Italia da genitori stranieri, l’attuale orientamento sembra puntare su una maggiore apertura nei confronti delle comunità immigrate già integrate nella società veneziana.
Speranzon ha evidenziato come alcuni valori condivisi dalla comunità bangladese, tra cui la centralità della famiglia e l’educazione dei figli, siano in linea con l’ideologia conservatrice del partito. Questo aspetto, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, potrebbe portare una parte significativa di questa comunità a sentirsi più vicina alla destra piuttosto che ai partiti progressisti.
L’inserimento di Howlader nel coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia si inserisce in un contesto di relazioni complesse tra l’amministrazione veneziana e la comunità bangladese. Solo un anno fa, il sindaco Luigi Brugnaro aveva adottato un tono polemico nei confronti di una marcia per la sicurezza organizzata da cittadini bangladesi a seguito di episodi di criminalità, suggerendo una possibile strumentalizzazione politica della comunità.
Tuttavia, segnali di distensione sono emersi recentemente, come dimostra la presenza del sindaco e di diversi assessori all’inaugurazione del Gran Piave, un locale gestito da imprenditori bengalesi in concessione comunale. Questo episodio suggerisce una crescente interazione tra l’amministrazione cittadina e la comunità migrante più numerosa della città.
Nonostante l’assenza di un organo ufficiale di rappresentanza per le comunità straniere a Venezia, come accade in altre città italiane, alcune figure emergono come punti di riferimento informali. Tuttavia, è importante sottolineare che la comunità bangladese, come altre comunità migranti, è estremamente eterogenea per ideologia, origine territoriale e approccio religioso.
L’evoluzione dell’approccio politico di Fratelli d’Italia a Venezia riflette una tendenza più ampia che vede le forze politiche riconoscere il ruolo crescente degli immigrati nella società e nella politica locale. Il futuro di questa integrazione dipenderà dalla capacità dei partiti di offrire spazi di partecipazione e rappresentanza, rispondendo alle esigenze di una cittadinanza sempre più diversificata.
Tag: cambiamento, comunità bengalese, integrazione, prince howlader Last modified: Marzo 7, 2025