San Donà di Piave (sabato 22 febbraio 2025) — Coin, la storica catena di department store italiana con sede a Venezia, prosegue il suo percorso di risanamento finanziario. La crisi dell’azienda porterà alla chiusura di sette punti vendita, tra cui due in Veneto: San Donà di Piave e Vicenza.

di Alice Grieco

La società ha annunciato di aver ottenuto impegni da primari investitori per il rafforzamento patrimoniale e il rilancio del business. Tuttavia, questi investimenti sono subordinati alla finalizzazione di un accordo di ristrutturazione del debito, che a inizio 2023 superava i 234 milioni di euro.

Per formalizzare questo processo, Coin ha richiesto al Tribunale di Venezia un termine di 60 giorni per definire gli accordi e ottenerne l’omologazione. Durante questo periodo, l’azienda assicura continuità operativa e protezione del patrimonio grazie alle misure protettive convalidate dal Tribunale nell’agosto 2024.

L’attesa ora è per la risposta del Tribunale. Nel frattempo, le istituzioni locali e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy seguono con attenzione l’evolversi della situazione.

L’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, ha espresso preoccupazione per le chiusure previste:

“Abbiamo chiesto alla società di valutare soluzioni alternative, in particolare per il negozio di Vicenza, dove lavorano 16 dipendenti diretti, oltre a quelli dei brand con corner e dei fornitori in appalto.”

Se per il punto vendita di San Donà di Piave una ricollocazione dei 7 lavoratori sembra più semplice grazie alla presenza di altri store Coin in zona, Vicenza resta il nodo più critico. L’azienda ha garantito che il negozio rimarrà aperto almeno fino alla fine dell’anno e ha avviato valutazioni su possibili ridimensionamenti per ridurre i costi operativi.

La crisi di Coin riflette le difficoltà del settore retail in Italia, tra cambiamenti nelle abitudini di consumo e l’ascesa dell’e-commerce. Il piano di ristrutturazione sarà decisivo per il futuro della catena e per la salvaguardia dei posti di lavoro.