Venezia (venerdì 20 febbraio 2025) — La Regione Veneto, in collaborazione con Veneto Strade e Infrastrutture Venete, ha avviato uno studio strategico per ottimizzare le vie di accesso al litorale marittimo. L’obiettivo è analizzare le infrastrutture esistenti e sviluppare un modello di mobilità sostenibile e intermodale, capace di migliorare i collegamenti nel rispetto dell’ambiente e di favorire lo sviluppo economico e sociale delle località turistiche.
di Alice Grieco
L’iniziativa è stata annunciata dal governatore Luca Zaia, che ha firmato un protocollo d’intesa con Veneto Strade, responsabile della rete viaria regionale, e Infrastrutture Venete, che gestisce la ferrovia Adria-Mestre. Lo studio riguarda un’area di 150 chilometri, dalla foce del Tagliamento al delta del Po, e coinvolge città balneari come Venezia, Jesolo, Caorle, Eraclea, Cavallino Treporti, Rosolina, Chioggia, Porto Tolle e Porto Viro.
Con 32 milioni di turisti l’anno, la maggior parte dei quali arriva in auto, il sistema di accesso alla costa risulta congestionato, specialmente in estate. Questo studio punta a migliorare la viabilità e individuare soluzioni di trasporto alternative, riducendo traffico e impatto ambientale.
Le linee guida del piano di mobilità
Secondo Elisa De Berti, vicepresidente della Regione e assessore ai trasporti, il protocollo prevede la creazione di un gruppo di lavoro coordinato dalla Regione, che integrerà le attività già avviate con Anas e Rfi
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