Una vicenda al limite dell’incredibile ha coinvolto una donna di 41 anni residente a Mestre, nel Veneziano, che è stata fermata nel Bresciano mentre si dirigeva verso la fiera “Vita in campagna” a Montichiari, accompagnata dalle sue due figlie minorenni.
L’allarme è scattato quando le forze dell’ordine hanno notato la targa fasulla della sua Citroen Picasso nera, confezionata ad hoc dalla stessa donna. Con prontezza, gli agenti hanno richiesto alla conducente di scendere dall’auto e di fornire i documenti. Tuttavia, la protagonista della vicenda ha sorpreso tutti sostenendo di essere un’apolide e di non riconoscere lo Stato.
La situazione si è fatta ancor più complicata quando la donna, nonostante gli interventi di vigili del fuoco e personale medico del 118, ha rifiutato di scendere dall’auto, in un tira e molla durato oltre due ore.
Ciò che ha stupito le forze dell’ordine è emerso durante le indagini: sembra che la donna sia affiliata a una sorta di setta che nega il riconoscimento dello Stato e si auto-produce qualsiasi genere di documento. Un modus operandi simile a quello di altre organizzazioni simili, come il noto gruppo “Noi è io sono”.
Dopo averla sanzionata, le forze di polizia hanno fatto rientrare la donna in Veneto con la sua targa falsificata. Un episodio che getta luce su una realtà tanto bizzarra quanto inquietante.
Last modified: Marzo 17, 2024